La riserva regionale dei boschi del Giovetto nasce nel 1983 nel comprensorio dell’Altopiano del Sole in provincia di Brescia. Nel comune di Borno si innalza da un’altitudine di 1200 metri fino a toccare quota 2300 metri sul livello del mare.

Paesaggi naturali incontaminati, per un territorio ricco di biodiversità.
Qui, la natura è protetta e preservata, creando un ambiente ideale per molte specie uniche.

Il territorio della riserva del Giovetto è per circa l’80% composto da boschi, con un’estensione di circa 650 ettari, quasi completamente ricoperti da abeti rossi e popolati da volpi, faine, scoiattoli, lepri, caprioli e diversi tipi di uccelli. Tra le specie più sorprendenti e a dispetto della sua dimensione c’è un insetto particolarissimo, la formica rufa.

Questi insetti affascinanti, giocano un ruolo cruciale nell’ecosistema, creando una rete di interazioni complesse.

La riserva del Giovetto è la prima area in Europa ad aver creato un ambiente di protezione per queste formiche, che svolgono una funzione di difesa del bosco contrastando l’attività di specie dannosissime per l’intero ecosistema.

La formica rufa è per questo una specie preziosa e importante per l’equilibrio biologico dell’ambiente.

Le formiche rufa sono anche abili costruttrici. I loro nidi sono piccoli capolavori strutturali e di organizzazione sociale.
I complessi formicai possono contenere dai 200.000 ai 500.000 esemplari e appaiono costituiti da tunnel intricati, che fungono da rifugio sicuro per la colonia, proteggendola dalle intemperie e dai predatori.

All’interno dei nidi si trovano numerose piccole camere, sulla superficie si presentano invece dei pertugi, dei piccoli fori, che in caso di pioggia o di freddo vengono frettolosamente tappati dalle formiche lavoratrici, per riparare la colonia da possibili allagamenti o bruschi campi di temperatura. Le stesse aperture possono essere anche allargate o e dilatate nella dimensione per meglio ventilare l’ambiente interno al nido.

In primavera, quando il sole comincia a scaldare la terra, inizia la vita all’interno della colonia. Le lavoratrici si riscaldano sulla cima del nido e trasportano questo calore all’interno dello stesso.

All’interno di ogni nido si trova la regina, facilmente riconoscibile per via della sua dimensione corporea, ben più voluminosa rispetto alle rufa lavoratrici.

Una visita nel parco regionale del Giovetto è un’ottima occasione per vedere all’opera le formiche Rufa.
Un luogo da scoprire nel pieno rispetto degli obiettivi comuni di tutela e sviluppo che sono affidati alla collettività e al nostro buon senso, in segno di rispetto di un luogo magico come questo.