Convento dell’Annunciata
ALTOPIANO DEL SOLE
Il Convento dell’Annunciata sorge lungo l’antica via Valeriana che da Gorzone sale fino a Borno, su un ampio terrazzamento del versante montano posto a destra del fiume Oglio. Situato a circa 700 metri di altitudine, il complesso gode di un panorama spettacolare che spazia dal Pizzo Camino fino al lago d’Iseo.
Esso costituisce uno dei gioielli più preziosi del patrimonio architettonico, artistico e spirituale della Valcamonica ed è immerso in un ambiente particolarmente favorevole. Qui, infatti, cresce un elevato numero di piante autoctone, grazie al clima temperato dalla vicinanza del lago d’Iseo, oltre che dalla felice esposizione al sole.
LA STORIA DEL CONVENTO
L’origine del convento dell’Annunciata risale alla seconda metà del XV secolo, quando un frate francescano – il Beato Amedeo Mendes o Meneses da Silva – venne invitato da due frati francescani terziari sull’Altopiano. I due – che vivevano da eremiti nei pressi della chiesetta campestre dedicata ai santi Cosma e Damiano – chiesero al confratello di proseguire l’opera di costruzione del convento da loro avviata, dopo aver ottenuto la relativa autorizzazione da parte del Papa.
La gestione del convento venne affidata da Amedeo ai confratelli, denominati Amadeiti. In seguito, ad essi subentrarono gli Osservanti prima e i Riformati poi. Dopo un periodo di chiusura durante la prima metà dell’Ottocento, dovuta alla legislazione napoleonica, si insediarono i Cappuccini, i quali ne sono tuttora i custodi.
IL COMPLESSO DELL’ANNUNCIATA
Passando dalla chiesa o dal portone che immette nel primo chiostro, è possibile visitare la cella in cui ha vissuto per una quindicina d’anni il beato Innocenzo da Berzo e un piccolo museo a lui dedicato.
Oltre al complesso di locali (camere, refettorio, biblioteca …) distribuiti attorno a due chiostri e utilizzati dai frati, vi sono edifici adibiti all’accoglienza degli ospiti, fra cui un bar in cui sono in vendita oggetti sacri. Il convento dell’Annunciata ospita poi un giardino con serra, oltre il quale si raggiunge un belvedere accessibile al pubblico, da cui è possibile ammirare l’ampio panorama della Valle.
LA CHIESA E I DIPINTI PRINCIPALI
Nella chiesa si possono ammirare dipinti di varie epoche storiche: nell’abside del coro, che costituiva probabilmente la cappella originaria del convento, vi sono i pregevoli affreschi di Giovan Pietro da Cemmo, risalenti al 1475. I dipinti rappresentano gli episodi più rilevanti della vita di Maria, tra cui spicca l’Annunciazione, a cui il convento è dedicato. Altri affreschi di un periodo successivo (intorno al 1485), attribuibili sempre a Giovan Pietro da Cemmo, si trovano sulle volte e sulle pareti del portichetto che separa il coro dalla parte restante della chiesa.
Sulla grande parete che si trova di fronte alla navata dei fedeli vi è una composizione di affreschi realizzati da un autore ignoto – dedicati alla vita di Cristo, al cui centro vi è la Crocifissione. Lo stile espressionistico con cui sono rappresentati i personaggi esercita un notevole impatto emotivo sui fedeli e sui visitatori.
Nelle cappelle e sulle pareti della chiesa si trovano varie opere realizzate con temi, simbologie e linguaggio tipici del periodo della Controriforma.
L’ATTIVITÀ DEL CONVENTO OGGI
In seguito alla realizzazione della strada di collegamento con Ossimo Inferiore, avvenuta nei primi anni Sessanta del secolo scorso, il convento è divenuto una meta che attira non solo gli abitanti dei paesi vicini, ma anche turisti curiosi e fedeli da varie zone d’Italia. Molto frequentate sono le Messe, in particolare quelle dei giorni festivi, e le celebrazioni che si svolgono in occasione delle ricorrenze del Perdono d’Assisi (2 agosto) e del Beato Innocenzo da Berzo (la domenica successiva al 2 agosto).
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